Il progetto BORIS2 “Cross BOrder RISk assessment for increased prevention and preparedness in Europe: way forward”, finanziato dalla DG-ECHO, GA n. 101140181, si basa sui risultati del progetto BORIS, conclusosi nel 2022. Considerando l’esigenza espressa dalle protezioni civili locali coinvolte come stakeholder in BORIS, in particolare di potenziare la metodologia di analisi multi-rischio proposta per un uso efficace verso la pianificazione delle emergenze, l’obiettivo di BORIS2 è quello di fornire una metodologia e uno strumento per supportare gli stakeholder per decisioni strategiche per migliorare la pianificazione delle emergenze. La metodologia di analisi multi-rischio sviluppata in BORIS, implementata a scala comunale, sarà modificata per l’applicazione a livello sub-comunale (ad esempio a livello di sezione censuaria o per unità a griglia quadrata) considerando scenari multi-rischio. Ciò consentirà di evidenziare le aree urbane maggiormente impattate da rischi singoli e rischi multipli per una migliore pianificazione della fase di emergenza. Inoltre, si considereranno le infrastrutture critiche e le loro connessioni.

Ampliando il concetto di Condizione Limite per l’Emergenza, verrà proposto un approccio multi-rischio applicabile anche nelle regioni transfrontaliere fornendo una metodologia completa per le istituzioni che operano in diversi contesti nazionali. Verrà sperimentato un approccio “scenario-driven” per la valutazione degli impatti di eventi sismici, alluvionali o multi-rischio su asset e infrastrutture rilevanti per la gestione delle emergenze. I risultati di BORIS2 saranno integrati nella piattaforma BORIS esistente, garantendone l’interoperabilità.

Coordinatore: CI3R – Enti Affiliati CIMA, EUCENTRE, ReLUIS, OGS
Partners: University of Ljubljana (UL); DISASTER COMPETENCE NETWORK AUSTRIA (DCNA); University of Montenegro (UoM); TED University (TEDU)
Partners Associati: University of Udine (UNIUD); Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia (Regione FVG)

Le attività svolte nell’ambito di ROADMAP hanno evidenziato alcune sfide specifiche che devono essere superate per ottenere un effettivo progresso nella costruzione di una comunità attiva e coinvolta per migliorare la conoscenza, la comprensione e la replicabilità dei GP nella DRM.

Per raggiungere gli obiettivi globali, le attività del progetto ROADMAP 2 si concentreranno su:

  • la creazione di una comunità per l’Osservatorio Europeo (CEO) delle Buone Pratiche, per migliorare la conoscenza, la comprensione e la replicabilità delle GP nella DRM, partendo dalle regole di ingaggio del Gruppo Consultivo ROADMAP.
  • la costruzione di un solido quadro di riferimento – derivante dal Sendai Framework – per identificare e valutare le GP, che consenta di stabilire in che misura una GP nella RRM può essere replicata in contesti diversi o funziona solo in un determinato contesto (a seconda del periodo, della scala territoriale, del contesto sociale, ecc.)
  • coinvolgere le parti interessate nella condivisione dei GP direttamente nel Solution Explorer
  • stabilire criteri validi per identificare e valutare i GP, nonché per creare scenari concreti in cui applicarli.

BORISPROJECT.EU

Sviluppo di una metodologia condivisa per la gestione del rischio sismico e alluvionale transfrontaliero

Finanziato dalla Direzione generale per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee (DG ECHO), il progetto BORIS è dedicato allo sviluppo di una metodologia condivisa per la gestione del rischio a livello transfrontaliero. Della durata di due anni (gennaio 2021-dicembre 2022), BORIS si focalizza in particolare sul rischio sismico e quello alluvionale. L’area d’implementazione del progetto – le Alpi orientali, compresi i confini italo-sloveno-austriaco, così come la regione dell’Europa sudorientale – è infatti caratterizzata da una forte sismicità e rischi idrometeorologici. Allo scopo di stabilire approcci transfrontalieri coordinati per valutare e comunicare tali rischi, BORIS delineerà un quadro delle metodologie in uso per la valutazione del rischio nei Paesi coinvolti (Italia, Slovenia, Austria, Turchia e Montenegro).

Sulla base di questa analisi sarà sviluppata una metodologia condivisa per la valutazione del rischio singolo e multirischio, che consentirà di valutare le conseguenze previste dei singoli pericoli naturali e il confronto e la classificazione degli impatti multirischio nelle regioni transfrontaliere. La strategia sarà testata in alcuni siti pilota.

Il progetto prevede anche di mettere a punto una piattaforma ad hoc per la visualizzazione, l’archiviazione e l’aggiornamento di dati, modelli e della documentazione relativa alla valutazione dei rischi. Permetterà inoltre la rappresentazione di dati di danno e dell’impatto con un approccio armonizzato basato su metriche comuni.

ROADMAP.CI3R.IT

Definizione di politiche comuni sulla gestione del rischio e raccolta delle buone pratiche sviluppate nei Paesi UE

e associati per migliorare la governance del rischio a livello internazionale.

Finanziato dalla Direzione generale per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee (DG ECHO), ROADMAP è un progetto dedicato ad avvicinare le conoscenze sui disastri, sviluppate nel corso degli anni dalla comunità scientifica, ai decisori politici e ai manager di gestione del rischio, così da migliorare la governance sul rischio e, in ultima analisi, favorirne le ricadute positive sulle comunità.

Della durata di 18 mesi (gennaio 2021- giugno 2022), ROADMAP è focalizzato sul collegamento tra le iniziative nazionali e comunitarie in materia di gestione del rischio, così da contribuire alla definizione di politiche comuni applicabili a livello nazionale e, allo stesso tempo, di proporre all’Unione Europea le migliori pratiche sviluppate nei diversi Stati membri e nei Paesi associati che possono rappresentare un riferimento standard per le future iniziative nazionali ed europee.

Più nel dettaglio, il progetto porterà alla definizione di una “Dottrina europea sul rischio di catastrofi e la gestione delle crisi”. Seguendo un approccio bottom-up, verranno raccolte le buone pratiche in materia di protezione civile e riduzione del rischio, che saranno quindi condivise, attraverso bollettini e pubblicazioni periodiche, con i decision makers e i professionisti del settore. Da questo lavoro deriverà un vision paper nel quale saranno elaborati e messi a sistema i risultati dei lavori tematici, per delineare le azioni da promuovere per passare dalle conoscenze agli strumenti e alle procedure necessarie ai policy e decision makers per la gestione del rischio.